Il primo passo da intraprendere è la presa di coscienza che fa parte del processo di conoscenza, dì educazione, di promozione e di prevenzione della salute posturale.
Far comprendere quali siano le incidenze comportamentali disfunzionali che possono alterare la postura è un passo fondamentale da cui dipende in gran parte il risultato complessivo.
Come dice Andrew Biel, nel libro “I sentieri del corpo”, dobbiamo imparare a creare una mappa nel corpo, a navigare su di esso e a saperci orientare con osservazioni e domande.
Le domande da porsi
Rifletti: Da quanto tempo stai seduto a studiare, a lavorare?
Fai delle pause?
Ti alzi ogni tanto?
TI senti stanco?
Quando ti alzi lo fai perché hai “fastidi”?
Perché, si senti stanco?
Perché hai dolore alla zona cervicale, dorsale, lombare o alle braccia?
Ascolta il tuo corpo, ora ti faccio fare questo viaggio che chiameremo “Sentieri del Corpo” attraverso il quale porrai attenzione ai tuoi comportamenti. Se sei stato attento ai principi di ergonomia che ti spiegherò più avanti, affronteremo i vari comportamenti distinti tra efficientisti ed efficienti per la tua postura. Chiariamo subito la differenza che passa tra “efficientismo ed efficiente” la posizione comoda è efficientista ed è quella che ti può creare più problemi, la posizione fisiologica è più efficiente per il tuo corpo ed è quella che ti crea meno problemi, perché rispetta le curve fisiologiche della schiena mentre studi o lavori e allontana i disturbi.
Facciamo degli esempi pratici:
Se stai alla scrivania con una sedia ergonomica attiva, rispettando tutte le regole posturali ergonomiche -comportamentali, stai adottando una postura efficiente per il tuo corpo.
Se stai sul divano o su una sedia che non rispetta la fisiologia, sebbene tu abbia la sensazione di stare comodo, stai adottando una postura efficientista.
Brevemente cosa si intende per ergonomia: è una disciplina scientifica che si occupa dei problemi relativi al lavoro umano in rapporto alla progettazione di macchine che si usano negli ambienti di lavoro, al fine di individuare le soluzioni più idonee alle esigenze psicofisiche di chi fa delle attività lavorative. (Def. da Oxford languages).
L’idea è sempre quella di ascoltare il corpo e di sviluppare con esso un dialogo, prestando attenzione a quello che ci diciamo.
La pandemia e la sedentarietà
Quella che stiamo vivendo è una pandemia che molti scienziati definiscono Pandemia da inattività: vediamo di cosa si tratta
Standp molte ore seduti senza rispettare i concetti di ergonomia, inconsapevolmente adottiamo movimenti efficientisti. Tutto il corpo può andare in disfunzione alterando le posture durante lo studio o il lavoro causando o peggiorando problemi osteo-muscolari. Il “fastidio” o peggio, il dolore che si percepisce a livello di collo, spalle, testa, schiena, dopo un po’ di tempo trascorso sui libri o al PC, provoca una eccessiva rigidità della colonna con contratture e disfunzioni su tutto l’apparato osteo-articolare e muscolare.
Tutto il corpo risente della disfunzione, che può protrarsi per ore o per giorni. Se poi già preesistono dei problemi (protrusioni o ernie al disco) il tutto può peggiorare.
Bisogna imparare a riflettere su questi comportamenti dannosi:
Hai lavorato o studiato con il collo chinato in avanti o per ore verso il basso?
Hai utilizzato per tanto tempo il PC portatile, soprattutto senza mouse?
Hai lavorato con la schiena protesa in avanti?
Ti sei è seduto su una sedia senza appoggiare le braccia per scrivere o leggere?
Hai studiato o usato il PC in qualche strana posizione sul divano o sul letto?
Quando si è giovani e senza problemi queste abitudini possono apparire non dannose, ma con il passare del tempo, specie per chi non fa attività fisica, le cose possono veramente aggravarsi
Cosa fare allora?
Se i problemi non passano il primo consiglio è ovviamente quello di valutare la cosa con il proprio medico, potrebbero essere necessari accertamenti o cure specifiche.
Possono risultare utili alcuni consigli utili, come organizzare al meglio la postazione di studio o lavoro a casa o in ufficio.
Quale è la postazione migliore per lavorare a casa o in ufficio?
1) Procurarsi una scrivania o un tavolo regolabile e una sedia ergonomica-attiva (cosa imprescindibile)
2) Lavorare in una stanza luminosa e spaziosa
3) La luce non deve riflettere sul monitor, se questo non è possibile, coprire con una tenda la fonte di luce per farsi che la luce non entri sul monitor e gli occhi non si affatichino
4) Se si fa uso di una lampada questa deve essere posizionata lateralmente al computer, in modo che la luce non debba mai riflettersi sul monitor.
5) Avere sempre la scrivania libera da carte e libri
6) Il computer fisso o portatile deve essere posizionato lontano da fonti di calore, con tappetino ergonomico per il mouse.
7) Il computer deve avere uno spazio sufficiente tra la tastiera e il monitor, per far sì che tutto l’arto superiore si senta libero di potersi muovere in libertà e rilassato.
8) Gli occhi devono assumere una visione binoculare per non creare rotazioni alle spalle. Non dimenticare che tutto l’arto superiore è collegato con la visione. Cosa fondamentale è la posizione del polso, in modo che quando si lavora non si debba sollevare il gomito, altrimenti possono insorgere dolori nelle spalle e al collo. (procurarsi un tappetino per il mouse ergonomico)
9) La scrivania o il piano di lavoro deve essere ampio e aperto sotto, in modo da poter allungare e flettere le gambe per stirare i muscoli contratti e per migliorare la circolazione degli arti inferiori
10) Regolare la sedia è importante, in modo da poter mettere i piedi a terra, chi è toppo basso può aiutarsi con uno sgabello per poggiare i piedi, chi è troppo alto la deve regolare in altezza in modo da rilassare ginocchia e anche
11) Per quanto riguarda lo schienale bisogna reclinarlo leggermente, dai 5 ai 10 gradi, in modo che le forze sul corpo si scompongano e si scarichino come una cascata, dalla testa alle gambe.
Concludiamo dicendo che l’essere umano, tecno-seduto, deve migliorare le capacità motorie. Nella vita quotidiana il movimento è sterotipato, semplificato e ridotto ai minimi termini. Siamo passati da un mondo a misura di ruota a un mondo a misura di sedia, in cui l’uomo ha trovato il modo di limitare la fatica e questo ha fatto sì di ridurre le esperienze motorie.
Quali possono essere le possibili soluzioni ?
1) combattere l’analfabetizzione motoria
2) Sostenere una cultura del movimento
3) Investire per creare una cultura di ERGONOMIA
4) Creare una nuova coscienza: ascoltare il corpo per evolverlo nel dialogo.
grazie per questi consigli utilissimi, che, se seguiti, migliorano decisamente la vita, sia fisica che psichica.
Come sempre hai ragione e noi tutti dobbiamo essere più attenti ai segnali che ci dice la nostra schiena e purtroppo non lo facciamo ecco che la vera pandemia è la sedentarietà. Ciao da Max