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L'Alchimia tra Cinismo e Altruismo


Le dinamiche neurali e le loro implicazioni nel cinismo e nell'altruismo, nonché i loro effetti sul sistema mente-corpo.

Questa idea mi è venuta una sera guardando un dibattito televisivo sul tema del conflitto Israele-Palestina, quando ho iniziato a provare fastidio per il modo con cui i commentatori affrontavano la questione.

Ad un certo punto, ho percepito che invece di discutere in modo empatico e costruttivo del problema, prendeva spazio un confronto privo di qualsiasi umanità e altruismo nei confronti dei nostri simili, diventando in ultima analisi sterile.

All’interno di questo salotto televisivo prevaleva un cinismo spietato, tanto che ho avuto la netta sensazione di trovarmi in una trasmissione che trattava il conflitto alla stregua di una competizione tra tifoserie in cui gli opinionisti presenti fossero quasi tifosi della morte.

Il ruolo dei mass-media nella società è fondamentale poiché ha una funzione cruciale sia nell'informare che nel contribuire al cambiamento culturale. La sua principale responsabilità consiste nel fornire informazioni accurate ed etiche, anche se spesso accade il contrario.

Mi è venuta in mente una frase letta qualche giorno prima, scritta dalla mia amica Danila: "la condizione umana oggi è contrassegnata dalla potenza della morte e dalla fragilità della vita."

Scrivere un articolo sulle dinamiche neurali serve per contribuire a una migliore comprensione della complessità del mondo e del loro intricato rapporto con il cinismo e l'altruismo e ci permette di comprendere come tali dinamiche influenzano il sistema mente-corpo in un mondo caratterizzato da una complessità crescente.

Nel vasto laboratorio della mente umana, le dinamiche neurali svolgono un ruolo cruciale nella scultura dei nostri comportamenti e delle nostre percezioni. Sono come fili invisibili tessuti con abilità millenarie che connettono pensieri, emozioni e reazioni, creando così il nostro atteggiamento verso il mondo circostante.

Il cinismo e l'altruismo, due concetti spesso contrastanti, si trovano al centro di questa indagine. Il cinismo, radicato in una percezione pessimistica della realtà, ci spinge a guardare con sospetto le intenzioni altrui, mentre l'altruismo, alimentato da un senso di compassione e solidarietà, ci spinge a tendere una mano amica.

Quale ruolo giocano le dinamiche neurali in questa danza interiore tra cinismo e altruismo? In che modo queste dinamiche si riflettono nei nostri corpi, condizionando il nostro benessere fisico e mentale?

In questo articolo, esploreremo la profondità delle dinamiche neurali, svelando i meccanismi che governano il cinismo e l'altruismo.

Scopriremo come queste forze contrastanti si influenzano reciprocamente in un mondo complesso, dando vita a reazioni che plasmano la nostra percezione e il nostro comportamento.

Esamineremo le ricadute sul corpo di questa costante lotta interna, rivelando come le nostre scelte mentali possano tradursi in cambiamenti fisici significativi.

In questo viaggio attraverso le sinapsi e i circuiti neurali, impareremo a comprendere meglio noi stessi, il mondo che ci circonda e il potenziale di trasformazione che risiede in ciascuno di noi.

È tempo di mettersi in ascolto delle nostre conversazioni silenziose, quelle che avvengono nel nostro cervello e di scoprire come possiamo navigare attraverso l'intrecciarsi di cinismo e altruismo.

Studi scientifici sostengono che l’elaborazione di informazioni negative, influisce su diverse aree cerebrali con ricadute sul sistema mente-corpo. Il cinismo, spesso radicato in una percezione negativa della realtà, ha le sue radici nelle dinamiche neurali del cervello.

Uno degli studi più noti su questo argomento è stato condotto da Taylor et al. nel 2003 e pubblicato sulla rivista “Psychological Science” nella quale i ricercatori hanno scoperto che il cervello presenta una maggiore attività in risposta agli stimoli negativi rispetto a quelli positivi.

Attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMRI) che mappa l’attività cerebrale, hanno dimostrato che alcune regioni cerebrali, come l'amigdala, il cingolo anteriore e il cortex prefrontale ventromediale, sono particolarmente coinvolte nella risposta alle informazioni negative.

Questa attività che aumenta in risposta a stimoli negativi, può contribuire all'elaborazione del cinismo, in quanto può portare a una maggiore attenzione e sensibilità verso situazioni percepite come problematiche. Inoltre, anche il coinvolgimento del sistema dopaminergico nella generazione del cinismo è stato oggetto di ricerca.

Uno studio del 2007 pubblicato sulla rivista “Nature Neuroscience” di Crockett et al. ha evidenziato che atteggiamenti cinici come la gelosia, l'invidia e l'aggressività possono stimolare il sistema dopaminergico, che è un sistema modulante, ossia, cambia da persona a persona in base all’ambiente, alla cultura e alla gravità dell'evento accaduto. Esso entra in gioco sia nel cinismo che nell'altruismo.

Al cinismo può essere associato un basso livello di dopamina, mentre nell'altruismo la dopamina crea una sensazione di soddisfazione e gratificazione.

Pertanto, l'elaborazione di informazioni negative può essere associata a una sorta di "ricompensa" per il cervello, che può contribuire al mantenimento del comportamento cinico.

L’elaborazione delle informazioni negative può influenzare la postura e la fisiologia del corpo attraverso la risposta al pericolo o allo stress. L'attivazione del sistema nervoso simpatico in risposta a stimoli negativi può portare a un aumento della tensione muscolare e influenzare il sistema posturale. Questo è particolarmente evidente nelle situazioni in cui il cervello rileva un pericolo imminente e prepara il corpo alla fuga o alla lotta.

Quali sono le basi neurali del comportamento altruista? Il nostro cervello è cablato per l'altruismo? Perché parliamo di meccanismi di ricompensa e di empatia? Qual’è la differenza tra empatia e altruismo?

L'altruismo dal latino alter, "altro" indica l'atteggiamento e il comportamento di chi ha la qualità morale di interessarsi al benessere dei propri simili (Treccani).

Questo concetto è applicabile sia in biologia che in psicologia, in sociologia, in antropologia e in filosofia. L'empatia indica un fenomeno di partecipazione intima e di immedesimazione rispetto ai propri simili.

La parola deriva dal greco antico "εμπάθεια" (empátheia), a sua volta composta da en-, "dentro", e pathos, "sofferenza o sentimento," termine che veniva usato durante gli spettacoli teatrali per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l'autore-cantore al suo pubblico (Treccani).

In sintesi, l'empatia è la capacità di comprendere l'emozione degli altri, mentre l'altruismo è il comportamento che si attua per fare qualcosa di positivo per gli altri.

Le basi neurali del Comportamento Altruista

Le dinamiche neurologiche ci dicono che esso è cablato per i meccanismi di ricompensa e di empatia, comportamento essenziale nelle relazioni umane.

Diversi studi hanno rivelato che il cervello umano è predisposto per l'altruismo.

Paul Zak, neuroeconomista, ha condotto ricerche sull'ossitocina, nota come l'ormone dell'empatia e dell'attaccamento. Nel suo studio pubblicato sulla rivista "Nature" nel 2007, ha dimostrato che l'ossitocina, secreta in risposta a comportamenti altruisti, può aumentare i livelli di generosità e fiducia nei confronti degli altri.

Questa è una prova tangibile di come il nostro cervello sia cablato per rispondere positivamente all'altruismo attraverso meccanismi chimici specifici. La ricompensa è un altro meccanismo cruciale che favorisce l'altruismo.

Il nucleus accumbens, una regione del cervello coinvolta nei circuiti di ricompensa, è attivato quando facciamo del bene agli altri o sperimentiamo la gratificazione che deriva dall'aiutare.

Uno studio condotto da Harbaugh et al., pubblicato sulla rivista "Science" nel 2007, ha dimostrato che le persone mostrano un'attivazione del nucleus accumbens quando prendono decisioni altruistiche, suggerendo che il cervello associa il comportamento altruista a una ricompensa intrinseca.

L'empatia, come abbiamo precedentemente detto, è la capacità di comprendere e condividere le emozioni altrui e costituisce un altro elemento fondamentale.

Il cervello umano è dotato di neuroni specchio, che sono come piccoli "copioni" che aiutano a imitare o capire le azioni e le emozioni delle persone che vediamo intorno a noi. Questi neuroni ci consentono di riconoscere le emozioni e le sensazioni degli altri. Rizzolatti et al., autori di uno studio pubblicato su "Neuron" nel 1996, hanno scoperto che i neuroni specchio sono attivi non solo quando eseguiamo un'azione, ma anche quando osserviamo qualcun altro compierla. Questo meccanismo ci permette di comprendere meglio gli stati emotivi altrui, sostenendo l'empatia e facilitando il comportamento altruista.

L'altruismo promuove la coesione sociale, la fiducia reciproca e il sostegno tra individui. Questi sono elementi essenziali per la formazione e il mantenimento di comunità e relazioni stabili. Studi come quelli di Dunbar, pubblicato su "Trends in Cognitive Sciences" nel 1999, hanno dimostrato che le relazioni sociali costituiscono uno dei pilastri della nostra evoluzione e del nostro benessere in cui l'altruismo è un componente chiave. Gli studi scientifici citati dimostrano in modo convincente il ruolo delle dinamiche neurali nell'incoraggiare l'altruismo nell'essere umano.

Cinismo e Altruismo in un Mondo Complesso

Nel contesto di un mondo sempre più complesso, le dinamiche neurali del cinismo e dell'altruismo spesso si scontrano e si intrecciano, dando vita a situazioni intricate e sfide emotive uniche. Ricercare e esplorare come il contesto sociale, l'ambiente e le esperienze personali influenzano queste dinamiche è di vitale importanza. La comprensione di queste dinamiche è fondamentale per affrontare le sfide sociali e promuovere una maggiore compassione e solidarietà tra individui.

In tutto questo, come si comporta il sistema mente-corpo in un modello Bio-Psico-Sociale?

Le dinamiche neurali contrastanti ne sono un esempio. Il cinismo costante può avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale, mentre l'altruismo può portare a un benessere migliore.

Cosa può accadere a un cinico? Il cinismo costante può avere effetti negativi su molteplici livelli. A livello posturale, l'atteggiamento fisico di una persona cinica potrebbe essere contratto e difensivo, con spalle curve e muscoli tesi, riflettendo una chiusura emotiva. Tale postura può portare a tensioni muscolari, dolore al collo e alla schiena, e perfino a problemi di respirazione.

Dal punto di vista del modello Bio-Psico-Sociale, il cinismo cronico può contribuire a problemi di salute mentale come l'ansia e la depressione. Alcuni studi, tra cui uno pubblicato sulla rivista "Psychological Bulletin" nel 2012 da Rozanski et al., hanno dimostrato una connessione tra il cinismo e un aumentato rischio di malattie cardiache e problemi cardiovascolari. Questi effetti possono essere considerati come risposta allo stress cronico, che può causare infiammazione nel corpo, aumentare la pressione sanguigna e influenzare negativamente il sistema immunitario.

Cosa può accadere a una persona altruista? A livello posturale, le persone che praticano l'altruismo spesso manifestano un atteggiamento più aperto e rilassato, con una postura eretta. Questo può promuovere una migliore respirazione e ridurre le tensioni muscolari. Nel modello bio-psico-sociale, l'altruismo è associato a livelli inferiori di stress, ansia e depressione.


Uno studio pubblicato sulla rivista "Psychosomatic Medicine" nel 2010 da Post et al. ha dimostrato che atti altruistici possono portare a una riduzione dei livelli di stress e a un miglioramento della salute psicofisica. Inoltre, diverse ricerche hanno evidenziato una correlazione tra l'altruismo e sistema immunitario più forte, maggiore longevità e migliore salute generale.


Conclusione: In un mondo che evolve rapidamente, la comprensione delle dinamiche neurali che sottendono al cinismo e all'altruismo sono fondamentali per modellare il nostro comportamento e plasmare le nostre relazioni sociali.


Abbiamo esaminato come il nostro cervello, elaborando le informazioni negative, favorisce il cinismo, e come meccanismi neurali specifici influenzano l'altruismo attraverso la ricompensa e l'empatia. In questo intricato equilibrio, il contesto sociale, l'ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo determinante nella definizione delle nostre reazioni. È giusto fare una profonda riflessione sui nostri comportamenti adottando atteggiamenti di altruismo assoluto.


L'altruismo non solo migliora la vita degli altri, ma anche la nostra stessa. Ogni piccolo gesto di gentilezza e compassione può influenzare positivamente il nostro cervello e il nostro corpo, contribuendo a creare una società più armoniosa e sostenibile. Nel connettere la scienza delle dinamiche neurali con l'arte di vivere, possiamo costruire un futuro in cui l'altruismo prevalga sul cinismo, e il nostro benessere si rifletta nel benessere collettivo.

La sfida sta nel trovare un equilibrio tra questi due estremi al fine di costruire una società migliore. Riconoscere la sacralità della vita e respingere il silenzioso protagonismo della morte, rimanendo su un terreno laico.

La vita viene considerata sacra perché è unica e irriproducibile, e quindi dovrebbe essere al centro delle preoccupazioni, senza l'ipocrisia di campagne ciniche, ma attraverso discussioni aperte e libere sulle politiche per la pace, politiche sociali, come il lavoro, la formazione, gli asili, la famiglia, la vecchiaia e il salario.

L’altruismo come nuovo credo

L'obiettivo è portare il tema della vita al centro del dibattito pubblico, in contrasto con il tema della morte. Senza speranza, le persone possono affondare nella solitudine, il che diventa una responsabilità sia pubblica che privata. L'altruismo e il cinismo influenzano profondamente la nostra responsabilità politica, economica e sociale.


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